A partire dal prossimo anno, la tradizionale “ricetta bianca” cartacea, utilizzata da milioni di italiani per acquistare farmaci a pagamento, sarà sostituita da prescrizioni digitali. Questa novità, inclusa nella legge di bilancio 2024, all’articolo 57, riguarda i farmaci di fascia C, ovvero quelli a carico dei cittadini. L’obiettivo è estendere il sistema digitale già applicato per le “ricette rosse” destinate ai farmaci coperti dal Sistema Sanitario Nazionale, migliorando così il monitoraggio e l’accessibilità delle prescrizioni.
Come funzionerà la Ricetta Bianca digitale
D’ora in avanti, tutti i medici dovranno redigere le ricette bianche attraverso il sistema informatico, rilasciando ai pazienti un codice univoco utilizzabile in qualunque farmacia sul territorio nazionale. In questo modo, le prescrizioni saranno tracciate nel Fascicolo Sanitario Elettronico, centralizzando i dati e rendendo più semplice l’accesso alle informazioni mediche.
I farmaci di fascia C, ampiamente utilizzati in Italia, includono prodotti come benzodiazepine, diclofenac (Voltaren), paracetamolo, contraccettivi orali, antibiotici e cortisonici. Questa categoria di farmaci rappresenta una spesa annua di circa 3,5 miliardi di euro per i cittadini, evidenziando l’impatto significativo che la digitalizzazione delle prescrizioni potrebbe avere.
Un Sistema sotto pressione
L’implementazione di questa transizione arriva in un momento complesso per Sogei, la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze responsabile della gestione del sistema elettronico delle prescrizioni. Da circa venti giorni, infatti, il sistema ha subito diversi malfunzionamenti. Il 4, 5 e 6 novembre, ad esempio, sono stati registrati blocchi di un’ora o due, replicando problemi già riscontrati a metà ottobre. Questi disservizi hanno costretto i medici a utilizzare nuovamente le vecchie ricette cartacee, causando ritardi e disagi per i pazienti.
Ricetta Bianca Digitale anche via Email e WhatsApp
Con le nuove disposizioni, i medici potranno inviare le prescrizioni digitali direttamente ai pazienti via email o WhatsApp, agevolando il proseguimento delle terapie senza la necessità di recarsi in ambulatorio per ottenere la ricetta cartacea. Inoltre, sarà possibile ritirare i farmaci in qualsiasi farmacia del paese, indipendentemente dalla regione di residenza, riducendo anche gli errori legati alla scarsa leggibilità della calligrafia.
La digitalizzazione consentirà, inoltre, un monitoraggio più dettagliato delle abitudini di prescrizione di ciascun medico. Gli specialisti, così come i medici di famiglia, saranno obbligati a utilizzare il sistema informatico per generare le nuove prescrizioni digitali.
Preoccupazioni dei Medici e impatto sui pazienti anziani
Questa riforma ha suscitato alcune preoccupazioni tra i medici. Silvestro Scotti, segretario della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), ha sottolineato come, nonostante l’intento positivo di migliorare l’efficienza e il controllo, il sistema informatico potrebbe non essere ancora pronto a sostenere il carico di un servizio esclusivamente digitale. Scotti ha espresso il timore che ulteriori disservizi possano compromettere la qualità del servizio offerto ai cittadini.
Un altro aspetto critico riguarda i pazienti anziani, spesso meno pratici nell’uso delle tecnologie digitali. Sergio Bartoletti, vice segretario della Fimmg, ha dichiarato:
“Oggi già stampiamo per loro le ricette quando vengono a studio e continueremo a farlo se necessario. Quello che chiediamo è che anche tutti gli altri medici specialisti, compresi i dentisti, facciano le ricette digitali e non ci obblighino a fare i tipografi contoterzisti facendo materialmente le prescrizioni al loro posto.”
Sergio Bartoletti (Vice segretario Fimmg)
Pareri
Il passaggio alla ricetta digitale per i farmaci a pagamento rappresenta un cambiamento significativo per il sistema sanitario italiano, volto a migliorare l’efficienza e l’accessibilità delle cure. Tuttavia, il successo della riforma dipenderà dalla capacità del sistema di gestione elettronica di sostenere il carico e di rispondere alle esigenze sia dei medici che dei pazienti, garantendo al contempo una transizione graduale e inclusiva per tutti. Sicuramente è una sfida ardua, la digitalizzazione porta con se tanta innovazione ma anche tanti rischi e molta disinformazione, basti pensare al caso IT-Wallet. Cosa ne pensate? Per molti di voi sarà sicuramente un’innovazione positiva, scriveteci il vostro pensiero nei commenti.
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