Molti pensano che i dati salvati su un problemi ssd senza alimentazione restino lì per sempre, anche se il dispositivo viene scollegato dalla corrente. Purtroppo, non è così semplice.
Cosa succede ad un SSD senza alimentazione?
A differenza dei vecchi hard disk (HDD), che usano un sistema magnetico per conservare i dati anche per anni senza corrente, gli SSD funzionano in modo diverso. Salvano le informazioni in speciali celle elettroniche chiamate NAND. Queste celle, con il tempo e senza alimentazione, iniziano a perdere la loro carica elettrica, e quindi i dati possono danneggiarsi o sparire.
Quanto durano davvero i dati su un SSD?
La durata dipende da diversi fattori:
- Il tipo di memoria usata (esistono vari tipi: SLC, MLC, TLC, QLC)
- Quanti dati sono stati scritti nel tempo (un parametro chiamato TBW)
- La qualità dell’unità e come gestisce l’usura
In pratica, più è “vecchio” e usato l’SSD, più è a rischio di perdere i dati se resta troppo a lungo spento.
Cosa ha dimostrato un test durato 2 anni?
Un esperimento ha messo alla prova 4 SSD da 128 GB lasciati scollegati dalla corrente per 2 anni:
- I due SSD “quasi nuovi” hanno mantenuto i dati, ma già si notavano piccoli segnali di usura.
- I due SSD molto usati, invece, hanno mostrato gravi problemi: file corrotti, prestazioni peggiorate e difficoltà nella lettura dei dati.
In particolare, sono aumentati errori che il sistema ha dovuto correggere e alcuni settori della memoria erano ormai danneggiati in modo permanente.
Perché succede?
Le celle NAND funzionano trattenendo elettroni (cariche elettriche) che rappresentano i dati. Con il tempo, questi elettroni “scappano” se il dispositivo non è alimentato, e i dati iniziano a deteriorarsi. Inoltre, i sistemi che correggono automaticamente gli errori (ECC) funzionano solo quando l’unità è accesa.
Cosa puoi fare per non perdere i tuoi dati?
Ecco alcuni consigli pratici:
- Evita di usare SSD per archiviare dati importanti a lungo termine. Meglio un hard disk.
- Se hai un SSD spento da tempo, riaccendilo ogni 3-6 mesi per mantenerlo attivo e “rinfrescare” i dati.
- Controlla lo stato dell’SSD con programmi come CrystalDiskInfo o Hard Disk Sentinel.
- Usa strumenti per verificare se i file sono integri, come gli hash.
- Scrivi il meno possibile su SSD usati solo per conservare dati, così si usurano meno.
Video Approfondimento
Per chi vuole approfondire e vedere con i propri occhi cosa succede agli SSD lasciati spenti, ecco un video molto interessante del canale YouTube HTWingNut:
Guarda il video qui sotto:
Cosa ne pensi? Sapevi che senza alimentazione gli SSD potevano avere questi problemi? Dicci la tua nei commenti.
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