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Apple sfida il governo UK: battaglia legale sulla crittografia di iCloud

Apple ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il governo britannico, rifiutando fermamente la richiesta di creare una backdoor nei propri sistemi di crittografia avanzati. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la società di Cupertino si oppone alle pressioni delle autorità del Regno Unito, che vorrebbero ottenere l’accesso ai dati crittografati degli utenti attraverso la funzione Advanced Data Protection (ADP) di iCloud. Questo sistema di sicurezza opzionale, introdotto da Apple nel dicembre 2022, garantisce una protezione avanzata dei dati archiviati nel cloud.

Una sfida alla legge britannica

Se confermato, il ricorso rappresenterebbe la prima contestazione legale contro le disposizioni dell’Investigatory Powers Act del 2016. Questa legge consente alle agenzie di sicurezza britanniche di esigere dai fornitori tecnologici la rimozione o l’aggiramento delle misure di protezione dei dati. Apple ha ufficialmente presentato il reclamo all’Investigatory Powers Tribunal, l’organo indipendente incaricato di valutare la legittimità degli ordini governativi in materia di sicurezza.

Sicurezza nazionale contro privacy degli utenti

Lo scontro tra Apple e UK ha avuto inizio a gennaio, quando il governo britannico ha inviato un Technical Capability Notice (TCN) alla società statunitense. Questo ordine segreto imponeva alla compagnia di fornire un accesso ai dati crittografati salvati su iCloud. In risposta, Apple ha deciso di ritirare la funzione ADP dal mercato britannico, una mossa che non ha però risolto la controversia. Secondo il governo britannico, l’azienda rimane non conforme, poiché il TCN potrebbe consentire l’accesso anche ai dati di utenti residenti al di fuori del Regno Unito.

Reazioni internazionali e tensioni geopolitiche

La vicenda ha suscitato scalpore a livello globale, attirando critiche anche dagli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump ha definito la richiesta britannica “una forma di sorveglianza simile a quella praticata dalla Cina“, sebbene in passato abbia criticato Apple per una questione analoga. Anche Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence nazionale statunitense, ha espresso una forte opposizione, definendo l’ordine britannico una “grave violazione della privacy” che potrebbe compromettere la cooperazione internazionale sulla condivisione dei dati.

Dal canto suo, il governo britannico sostiene che l’accesso ai dati crittografati sia fondamentale per contrastare minacce terroristiche e crimini gravi, come l’abuso sui minori. Un portavoce del ministero dell’Interno ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza pubblica senza compromettere la privacy, attraverso standard rigorosi e una supervisione indipendente. Tuttavia, esperti di sicurezza informatica mettono in guardia sui rischi di indebolire la crittografia, evidenziando che una simile misura potrebbe aumentare la vulnerabilità degli utenti a frodi, furti di identità e cyberattacchi.

Apple ribadisce: “Mai una backdoor nei nostri sistemi”

Nonostante la causa in corso, Apple ha ribadito con fermezza la propria posizione: “Non abbiamo mai creato né mai creeremo backdoor o chiavi d’accesso universali per i nostri prodotti e servizi“. L’opposizione dell’azienda solleva interrogativi sulla reale efficacia delle misure richieste dal governo britannico. Un ex alto dirigente della sicurezza del Regno Unito ha espresso dubbi sull’utilità di tali ordini, sostenendo che siano “poco efficaci, difficilmente gestibili e destinati comunque a diventare di dominio pubblico“.

La decisione del tribunale britannico è attesa nelle prossime settimane e potrebbe stabilire un precedente fondamentale per il futuro della sicurezza digitale e della protezione della privacy a livello internazionale. Personalmente concordo con la politica di Apple, accettare di aprire una backdoor per il Regno Unito creerebbe un precedente e altre Nazioni potrebbero in futuro fare una richiesta analoga, tutto questo andrebbe a discapito del consumatore finale. La scelta di servizi cloud, oggi più che mai, dovrebbe basarsi specialmente sulla sicurezza. In un mondo sempre più connesso dove i servizi cloud stanno lentamente sostituendo quelli on site, la privacy e la sicurezza dei dati sono fondamentali. Tu invece cosa ne pensi? Dicci la tua nei commenti.

A proposito di Apple, hai letto dei nuovi MacBook Air M4?

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Fabiano Patera

Classe 1993, appassionato di tecnologia fin dall’infanzia. Da oltre 10 anni lavoro nel settore IT, seguendo da vicino l’evoluzione del digitale e dell’innovazione. Credo nel progresso tecnologico come motore del futuro e amo condividere conoscenze e novità con chi condivide la mia stessa passione.

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