La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) ha recentemente informato le autorità statunitensi riguardo a un possibile tentativo di Huawei di eludere i controlli sulle esportazioni imposti dagli Stati Uniti, riferisce il Financial Times. Secondo il rapporto, un nuovo cliente avrebbe commissionato a TSMC la produzione di un processore molto simile all’Ascend 910B di Huawei, sollevando sospetti su una potenziale violazione delle restrizioni.
Il caso è di particolare rilevanza poiché gli Stati Uniti, da due anni, hanno vietato l’esportazione di chip AI avanzati verso le aziende cinesi, includendo un divieto per i produttori di semiconduttori come TSMC di utilizzare tecnologie o attrezzature americane per produrre componenti destinati a Huawei. Questo quadro normativo si è reso necessario per limitare l’accesso cinese a tecnologie sensibili, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale.
Secondo il Financial Times, TSMC ha informato il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti riguardo a un cliente che avrebbe richiesto la produzione di un chip il cui design è considerato troppo simile all’Ascend 910B di Huawei, pur non essendo ufficialmente legato all’azienda cinese. La comparsa di un nuovo cliente con la richiesta di un design AI avanzato ha sollevato sospetti, poiché richiede capacità produttive sofisticate, tipiche di un nodo tecnologico evoluto.
L’Ascend 910B, prodotto di punta di Huawei, è noto per le sue elevate prestazioni nell’addestramento di modelli di linguaggio di grandi dimensioni, attirando l’interesse di numerose aziende cinesi attive nel settore dell’IA. Tuttavia, a giugno erano emerse notizie dai media cinesi riguardo alle difficoltà produttive del chip, affidato alla SMIC: solo il 20% dei processori usciti dalle fonderie risultavano funzionanti, rendendo difficile per Huawei competere con i processori NVIDIA A100 utilizzati in Cina.
Huawei controlli AI dichiarazioni
Al momento, né il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti né Huawei hanno rilasciato commenti ufficiali sulla questione. TSMC, dal canto suo, ha dichiarato: “Non siamo a conoscenza di essere oggetto di alcuna indagine in questo momento” e ha precisato che la sua collaborazione con Huawei è terminata a metà settembre 2020. La dichiarazione è arrivata in un contesto di speculazioni riguardo a un’indagine statunitense su casi simili.
Se volete restare aggiornati sul mondo della tecnologia seguiteci sui nostri social (oltre che sul blog) e da smartphone tramite il nostro canale Telegram, in modo da ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un articolo, o se abbiamo qualcosa in più da comunicarvi. #ètempoditecnologia